Tutti i Santi della Chiesa Prenestina

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Nel calendario liturgico della Diocesi di Palestrina alla data di oggi troviamo scritto “5 novembre – in tutta la Diocesi: TUTTI I SANTI DELLA CHIESA PRENESTINA – Memoria obbligatoria”
Don Ludovico Borzi, condirettore dell’ufficio liturgico diocesano e parroco della Cattedrale di Sant’Agapito Martire in Palestrina, spiega ai lettori visitatori del Museo diocesano questa ricorrenza.
Lo ringraziamo del suo contributo.

La celebrazione liturgica, nota come “Tutti i Santi della Chiesa Prenestina”, e fissata dal nostro calendario proprio al 5 novembre, nasce con un titolo diverso. Si appellava, infatti, nei precedenti calendari come “Santi le cui Reliquie sono conservate nelle Chiese della Diocesi”.

Questo primitivo titolo è da associarsi, con tutta probabilità, alla grande quantità di “corpi santi” presenti nelle Chiese della Diocesi. Soprattutto a partire dal XVIII secolo, infatti, avendo aperto gli archeologi le Catacombe, si trovavano ivi inumati moltissimi corpi, al culto dei quali erano associate, via via, maggiori o minori attestazioni di devozione. I principi locali acquistavano spesso questi corpi e ne facevano dono alle Chiese dei loro feudi, sia come attestato di benevolenza, sia come prestigio per la tale Chiesa, sia a devozione personale. Molto spesso, poi, i “Corpi Santi” erano anonimi e, per questo ricevevano il nome del benefattore locale: il caso più eclatante è il San Clemente di Castel San Pietro che ricevette tale nome ad onore del Papa dell’epoca, Clemente XIII, sotto la cui egida fu ricostruita la Chiesa Parrocchiale del paese. Così, ad esempio, Gallicano ha, nella Chiesa di Sant’Andrea, il suo Sant’Aurelio Sabazio, Zagarolo ha San Leopardo nella Chiesa di Santa Maria e Santa Vittoria (così chiamata in onore di Donna Vittoria Altieri Pallavicini) nella Chiesa di San Pietro, Palestrina ha un altro Sant’Aurelio nella Chiesa di Sant’Andrea e Santa Costanza nella Chiesa di San Francesco. A Cave in San Carlo c’è Santa Euple, Genazzano in San Paolo, Santa Filomena, ad Olevano in Santa Margherita, San Vittore. L’elenco non è completo, andrebbe aggiornato.

Al momento della Riforma del Calendario diocesano (2012), la Congregazione competente indicò il cambiamento di denominazione per questa celebrazione, sia per metterla in correlazione con la grande Solennità di Tutti i Santi, sia per sottolineare il carattere universale della celebrazione. Si ricordano all’altare del Signore tutti quei figli della Chiesa Prenestina che, nel corso dei lunghi secoli della sua esistenza, hanno messo a frutto i doni dello Spirito ricevuti dal Signore stesso.

La migliore testimonianza visiva di questa santità si trova nella Basilica Cattedrale, dove Domenico Bruschi, a fine Ottocento, ha affrescato tutti i Santi legati in qualche modo alla Diocesi, i quali, come seduti su tribune fatte di nuvole, assistono estasiati al trionfo del più bel fiore tra loro, il più onorato e il più importante, Agapito di Preneste, la cui “gloria” è effigiata proprio al centro del catino absidale.