San Nicola resuscita un fanciullo

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San Nicola di Bari è un santo vescovo particolarmente venerato in numerosi luoghi della nostra Diocesi prenestina.

Siamo lieti di presentare il restauro della prima tela raffigurante un miracolo del santo. L’opera fa parte di una serie di quattro dipinti ad olio provenienti dalla chiesa di San Nicola di Bari di Genazzano, realizzati dal pittore Ignazio Tirinelli tra il 1847 e il 1849.

Il quadro, esposto presso il Museo Diocesano, raffigura il vescovo di Mira che resuscita un fanciullo. La tela misura cm 172 x 127.

I volumi di Introito ed Esito della venerabile chiesa di San Nicola di Bari di Genazzano, custoditi nell’Archivio Storico Diocesano, ci ragguagliano sui pagamenti corrisposti al pittore:

  • primo acconto il 26 marzo 1847: «Al signor Ignazio Tirinelli per quadri dei miracoli di S. Nicola in conto scudi 10»
  • secondo acconto il 26 giugno 1848: «Al signor Luigi (sic.) Tirinelli pittore scudi 5 in conto della seconda rata per i secondi due quadri posti nella nave grande della Chiesa»
  • terzo acconto il 29 ottobre 1848: «Dati scudi 10 al pittor Tirinelli in conto dei quattro quadri da lui fatti posti nelle pareti della chiesa»
  • pagamento a saldo il 21 ottobre 1849: «Dati scudi cinque al pittor Tirinelli in saldo dei quadri fatti alla chiesa»

Il pittore realizzò in tutto quattro dipinti in circa due anni e mezzo e fu pagato un totale di 30 scudi paragonabili a circa 4.000 euro attuali.

Le tele erano poste all’interno della navata principale, molto in alto, contornate da semplici cornici di stucco e furono commissionate e pagate dal capitolo della chiesa.

I primi due quadri erano già in sede il 4 maggio 1847 come si evince dal libro delle risoluzioni capitolari della chiesa di San Nicola dove si legge: «per saldare il pittore Ignazio Tirinelli che pinse due quadri rappresentanti due miracoli di san Nicola già situati nella chiesa».

Il lavoro di restauro è stato eseguito da Christian Seghetta, titolare della ditta Conservazione e restauro di opere d’arte, e si è svolto sotto la direzione della dott.ssa Angela Catalano, funzionario storico dell’arte presso la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti.

L’intervento è stato finanziato con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica nell’ambito del progetto presentato alla Conferenza Episcopale Italiana dalla Commissione diocesana di arte sacra per l’anno 2022.

Ignazio Tirinelli, nativo di Serrone, si formò a Roma presso l’Accademia di San Luca dove vinse alcuni premi (1833-1834). Frequentò lo studio di Tommaso Minardi esponente del movimento pittorico del “purismo” che aveva come riferimento la pittura di ambito religioso fino a Raffaello. Il Tirinelli fu attivo almeno fino al 1860.

Di lui sono note due tele dipinte nel 1855 per la cappella della Madonna di Zancati nella collegiata di Sant’Andrea a Paliano, raffiguranti l’Annunciazione e l’Assunzione in cielo della Vergine. Nello stesso anno e nella stessa chiesa su commissione della confraternita del Carmine realizzò un affresco avente per soggetto La Madonna del Carmine che dona a san Simone Stock lo scapolare.

Nel 1856 dipinse la pala d’altare per la cattedrale di Segni raffigurante l’Assunzione della Vergine ed un’altra tela raffigurante la Predica del Battista posizionata nella terza cappella laterale destra.

Dell’artista è nota anche un’opera commissionatagli nel 1860 per il Teatro Comunale “Bruno Mugellini” di Potenza Picena: è una tela in forma di tondo, posta al centro del soffitto, contornata dalla plafoniera d’illuminazione, raffigurante l’Allegoria dell’Italia, turrita, che incorona Talia, musa della commedia, con accanto Melpomene, musa della tragedia.