Recentemente hanno trovato posto nella Sala degli Argenti del Museo Diocesano due busti reliquiari in legno dorato: il busto di San Teodoro di Amasea, generale e martire, e quello di San Liborio Vescovo di Le Mans. Le due opere lignee provengono dalla parrocchia di San Biagio Vescovo e Martire in San Vito Romano (Rm), e sono state affidate all’istituto culturale diocesano lo scorso 15 settembre dal parroco e legale rappresentante, mons. Angelo Gagliardi.
Dai preziosi inventari custoditi nell’Archivio Storico Diocesano provengono brevi cenni circa il busto di san Liborio, la cui festa, fino al 2001, si celebrava il 23 luglio.
Nell’Inventario del 1722[1] troviamo scritto:
- 5:
Altro Busto di Legno indorato, reliquiario recente di S. Liborio, con Reliquie di detto Santo, con sua autentica.
Nell’Inventario della Sagrestia più tardo, del 1788[2], tra le “Sacre reliquie” si legge:
n.5:
La reliquia di san Liborio Vescovo e Martire e di san Liborio Vescovo e Confessore in un Busto di legno dorato con rispettive autentiche.
Il reliquiario a busto in legno intagliato dipinto di san Liborio, privo della teca con la reliquia, misura 90 centimetri di altezza e 40 centimetri di larghezza, è databile dunque al XVII-XVIII secolo.
Il Vescovo Liborio di Le Mans, “instancabile camminatore della fede”, moriva il 23 luglio, nel 397, assistito da san Martino di Tours,
La ricorrenza di san Liborio non era prevista nel Messale Romano del 1570.
Fu inserita nel Calendario romano nel 1702 al giorno 23 luglio[3], assieme alla celebrazione di sant’Apollinare di Ravenna. Dal 1969 il suo culto è limitato ai calendari locali. Dal 2001 viene ricordato il giorno 9 aprile nel Martirologio romano, che, giorno dopo giorno, ricorda i santi di tutti i secoli, di tutti i paesi, di tutte le categorie sociali e di tutti gli stati di vita.
Chi era Liborio
Invocato contro i terribili dolori della calcolosi renale, le malattie della prostata, le coliche renali, il santo vescovo Liborio nel Medioevo ebbe un culto degno di nota in particolare come santo ausiliatore e taumaturgo.
Egli sarebbe stato il quarto vescovo di Le Mans, uno dei successori di san Giuliano, vescovo del III secolo, mandato nella Gallia per far conoscere il Vangelo alla tribù dei Cenomani, la cui capitale era Civitas Cenomanorum (Le Mans).
Pare che Liborio abbia operato guarigioni dal doloroso male della nefrolitiasi. Perciò in genere viene rappresentato con l’aspetto di uomo anziano barbuto, in abiti episcopali, con la mitria, mentre regge un libro su cui sono poggiate piccole pietre.
Secondo la tradizione il suo episcopato sarebbe durato ben 49 anni, densi di opere di carità e di attenzione versi gli ultimi. Come per molti santi del IV secolo non è noto dove e quando nacque ma, essendo stato vescovo di Le Mans dal 348, la sua nascita è da collocare nei primi decenni del secolo.
Fece costruire alcune chiese nei dintorni di Le Mans, “instancabile camminatore della fede”, si dice che abbia ordinato 217 sacerdoti e 186 diaconi.
Fu sepolto nella basilica apostolica di Le Mans a fianco del suo predecessore, san Giuliano. Il vescovo Aldrico, nell’835, nell’edificare la cattedrale intitolata a San Giuliano di Le Mans, volle dedicare a Liborio un altare a memoria della sua santità riconosciuta da subito tra la popolazione e tramandata nei secoli.
Nell’836 il vescovo di Paderborn, Badurado, per volere dell’imperatore Ludovico il Pio, inviò una delegazione a Le Mans per avere delle reliquie del santo che divenne patrono anche di Paderborn. Di questa missione ci sono tre relazioni, che segnalano i miracoli avvenuti in quella circostanza. Il più celebre riguarda il pavone che accompagnò la processione per tutto il suo tragitto, segno di misteriosa presenza che richiama la pasqua. Il pavone ed i sassi sono i due simboli iconografici distintivi di san Liborio.
A Paderborn, gemellata con Le Mans dal 1967, nella cripta della Cattedrale di Santa Maria, San Liborio e San Chiliano sono custodite le reliquie del corpo di Liborio, ed ogni anno si svolge a partire dal sabato dopo il 23 luglio la LiboriFest, una serie di celebrazioni liturgiche e manifestazioni laiche che dura nove giorni. Quest’anno la festa si accompagna alle celebrazioni per i 1225 anni dalla fondazione della diocesi, avvenuta nel 799, ad opera di Carlo Magno e papa Leone III.
Nel 1977 l’arcivescovo di Paderborn Johannes Joachim Degenhardt ha istituito la «medaglia San Liborio per l’Unità e la Pace», conferita ogni cinque anni a persone che si sono distinte per aver contribuito all’unità dell’Europa sulla base dei princìpi cristiani.
Fonti consultate online:
www.santiebeati.it, voce san Liborio vescovo, di don Luca Roveda
Vatican News, Santo del giorno, San Liborio di Le Mans
Cathopedia e Wikipedia, Diocesi di Le Mans e Arcidiocesi di Paderborn
[1] Archivio storico diocesano di Palestrina, serie Sacre Visite, 49/H, Inventario dei beni stabili spettanti all’Arcipretato della Chiesa Parochiale di San Biagio della terra di Santo Vito (…) sotto li Primo Gennaro 1722 (…) Seguono Beni Mobili e Suppellettili esistenti nella Sagrestia di detta Chiesa di S. Biagio, foglio 269v.
[2] Archivio storico diocesano di Palestrina, serie Inventari, Inventario della Cura di San Biagio, Terra di San Vito, 1788 – Inventario della sagrestia
[3] Memoria S. Liborii, episcopi Cenomanensis (circa saeculum IV)