Madonna del Campo in Cave

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Il 27 aprile 2022 a Cave, dopo due anni di pandemia, che hanno impedito lo svolgimento della consueta e sentita processione della Madonna Del Campo, il simulacro della Vergine Flos Campi tornerà a percorrere le vie della città. Partirà come sempre dal suo Santuario la sera del 26 aprile, per arrivare alla Collegiata di Santa Maria e il giorno dopo, giornata che celebra il ritrovamento del 27 aprile 1655 dell’immagine della Madonna con il Bambino in braccio tra i SS. Pietro e Paolo, dopo la celebrazione liturgica in piazza Nassiriya, tornerà nella sua dimora, costruita solo nel 1703, nonostante i lavori furono iniziati nel 1659, quando il popolo, indenne dai terremoti e dalle pestilenze, volle ringraziare la Madonna del Campo.

A giugno del 2020 è stato completato il restauro dell’affresco raffigurante la Madonna con il Bambino tra i SS. Pietro e Paolo, custodito nel Santuario della Madonna del Campo.

Il dipinto era stato restaurato precedentemente alla fine degli anni 60 da Igino Cupelloni, restauratore nei Musei Vaticani, ma con il passare degli anni si è alterato, mostrando un vero e proprio fenomeno di sbiancamento diffuso, a causa di sostanze utilizzate proprio durante questo restauro, come il Vinavil che servì per lo stacco dell’affresco dalla parete e da fenomeni diffusi che hanno reso quasi illeggibile l’opera d’arte. L’immagine della Madonna del Campo ha un valore storico artistico importante, ma anche un valore rilevante da un punto di vista devozionale, rappresenta infatti, per l’intera popolazione, un punto di riferimento che si tramanda di generazione in generazione. Per questi motivi il Comune di Cave, grazie anche all’attenta supervisione della Pia Associazione Maria Ss.ma del Campo che ha informato l’Amministrazione dello stato conservativo dell’opera, ha deciso di finanziare il nuovo restauro del dipinto. Il lavoro è stato affidato alla dott.ssa Arianna Ercolani, con la supervisione tecnico scientifica della dott.ssa Angela Catalano funzionario storico dell’arte della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Roma.

L’intervento di restauro è partito applicando un fungicida sulla parte pittorica e un prodotto antitarlo su tutta la cornice. Si è proceduto con la pulitura della superficie dipinta con impacchi di Carbonato di Ammonio in soluzione satura. La pulitura ha portato alla luce la pellicola pittorica originale, che risultava molto frammentaria con molte stuccature che sono state rimosse. L’attenta osservazione con luce radente ha mostrato la tecnica dello stacco avvenuta alla fine degli anni 60, rivelando anche la modalità dell’esecuzione, che ha portato allo stacco delle due porzioni dei Santi e invece allo strappo della pellicola pittorica della Madonna con il Bambino.

Al termine della pulitura è stato applicato un materiale per migliorare l’isolamento dall’umidità ambientale.

Di grande interesse sono stati i ritrovamenti, tramite microscopio digitale, di piccoli frammenti, residui di doratura a foglia, trovati in corrispondenza dell’aureola della Madonna.

La reintegrazione pittorica è stata la parte più consistente del lavoro, ma grazie alle velature ad acquerello si sono potute ritoccare le abrasioni ed invece grazie alla tecnica del tratteggio si è potuto reintegrare la quasi totalità del dipinto

Il dipinto è stato restaurato seguendo le linee guida del restauro moderno, quindi i principi della riconoscibilità, della compatibilità e del minimo intervento. Tre fattori che hanno permesso di raggiungere risultati ottimali evidenziando quello che era l’affresco originale con dettagli, come le lettere ai lati dei Santi che li identificano, le dita benedicenti alla “greca” dei SS. Pietro e Paolo e i colori molto più nitidi, mai apparsi agli occhi del fruitore fino ad ora.

Il restauro ha potuto, quindi, restituire al culto un’immagine sicuramente più autentica, ma contemporaneamente riconoscibile alla devozione popolare.

Silvia Baroni, storica dell’arte