Madonna col Bambino

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di Maria Teresa Ciprari
Direttore Museo Diocesano Prenestino

Venerdì 25 giugno il restauratore Christian Seghetta ha riconsegnato al Museo diocesano il dipinto che ritrae la Madonna con il Bambino proveniente dalla chiesa di San Nicola di Bellegra.

Il quadro è stato sottoposto ad un intervento di restauro che si presentava ormai necessario. L’operazione è stata finanziata dalla Cei con i fondi dell’8×1000 della Chiesa cattolica, nell’ambito del progetto presentato dalla Commissione di arte sacra diocesana per l’anno 2020. Curato dalla ditta Conservazione e restauro di opere d’arte di Christian Seghetta il lavoro si è svolto sotto la direzione e supervisione della dott.ssa Angela Catalano, funzionario storico dell’arte presso la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti.

Mentre si è da poco concluso il mese di giugno dedicato al Sacro Cuore, siamo lieti di poter esporre di nuovo nella pinacoteca il dipinto, datato tra XVIII e XIX secolo, al termine del lavoro che gli ha restituito luminosità ed ha messo in luce alcuni particolari che risultavano offuscati dal tempo e da precedenti restauri.

L’opera, un olio su tela, di cm 68 di larghezza x 86 di altezza, raffigura Maria a mezza figura ed il Bambino Gesù, dai capelli biondi e ricci, ritto su un piano appena sopra il livello della cornice del quadro, e nudo, coperto solo parzialmente da un panno bianco, tenuto dalla Vergine, che sostiene il Figlio con la mano destra.

Datazione: XVIII – XIX sec

Autore: sconosciuto

Materiali: olio su tela, misure comprensive di cornice cm 68 x 86

Numero di catalogo CeiOA: 12-1080974 INP 0105

Provenienza: chiesa di San Nicola in Bellegra

Collocazione: pinacoteca, Museo diocesano prenestino di arte sacra

Il piccolo Gesù, a sua volta, con la manina destra alzata mostra il piccolo Sacro Cuore, con una croce incisa, circondato da raggi appena percettibili. Con la mano sinistra invece tiene una croce, la cui base poggia sulla mano della madre. Anche la Madonna racchiude nel cavo della sua mano sinistra il proprio Cuore immacolato e lo mostra all’osservatore. Quasi a tradurre in immagine le parole “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19), la croce pare quasi conficcata nel Cuore immacolato di Maria, circondato di piccoli raggi luminosi anche questo.

Le figure emergono dal fondo scuro per il biancore del loro incarnato, per il lieve bagliore che promana dall’aureola di Gesù Bambino e per il tenue chiarore che percorre tutto il manto della Vergine.

Il volto grazioso di Maria ha acquistato una nuova luminosità e dolcezza, anche la filettatura dorata del manto blu che la avvolge contribuisce a schiarire la scena. Gli occhi vividi del Bambino Gesù sottolineano tutta la potenza dei gesti che Egli sta compiendo, con i quali il Figlio di Dio preannuncia il dono totale di sé sulla croce per amore degli uomini.

La devozione per i sacri Cuori di Gesù e Maria si sviluppa in particolare con san Giovanni Eudes (1601-1680), fondatore della Congregazione di Gesù e Maria e di quella femminile di Nostra Signora della carità. Egli fu promotore della festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria – Memoria facoltativa il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù – che cominciò a celebrare con i religiosi della sua congregazione già verso il 1643.

Nel 1856 con papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica, fu papa Pio XII nel 1944 a fare lo stesso per la festa del Cuore immacolato di Maria, a ricordo della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, da lui compiuta il 31 ottobre 1942. Le apparizioni mariane di Fatima a Lucia dos Santos e a Francisco e Jacinta Marto alla Cova da Iria, iniziate il 13 maggio 1917, hanno contribuito infatti molto ad incrementare questo culto, il Portogallo fu consacrato al Cuore Immacolato di Maria il 13 maggio 1931.

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